I villaggi della Balagne... Lavatoggio

Poco dopo l'anno 1000 e in seguito a una lite con il fratello maggiore Pinasco, Malafede Savelli si rese indipendente e si dichiarò signore di Bracaghju, un feudo di 7 km² con il suo castello, di cui purtroppo rimangono poche tracce.

Del castello, arroccato a 556 metri di altitudine, sono ancora visibili solo le fondamenta.
Il mastio, protetto da un recinto e da torrette rotonde, favorì la formazione di piccoli borghi come Bracaghju o Castiglioni a partire dall'XI secolo.
La frazione di Mutali, chiamata anche "il villaggio moresco", ha una cappella dedicata a San Salvatore.

A metà del XIX secolo, il villaggio, con i suoi 400 abitanti, viveva principalmente di allevamento; i capi di bestiame erano più di 700, tra cui 475 pecore. Anche l'agricoltura ha avuto un ruolo importante con oltre 5 km di cereali, 14 ha di viti, 59 ha di olivi piantati, 3 ha di castagni, 3 ha di gelsi, alcuni agrumi e giardini...

Il Lavatoggio e la sua frazione di Croce sono oggi decisamente rivolti verso la piana di Aregno, che dominano, mentre in origine le prime costruzioni si sviluppavano sul monte Bracaghju, a guardia della piana di Figarella e a dominio del fertile altopiano di Stella.

Da vedere...

Il lavatoio: situato sotto la chiesa, classificato come monumento storico nel 1987, è un piccolo edificio in granito con tetto in ardesia risalente al Secondo Impero.

Cappella di San Cervone: classificata come monumento storico nel 1987, è un edificio romanico situato nel cimitero, in origine un borgo medievale scomparso.
È dedicata a Cervonio, vescovo di Populonia in Toscana, che viene celebrato il 10 ottobre portando in processione la sua statua.

Cappella di Notre Dame de la Stella: situata ai piedi del monte Bracaghju, all'incrocio tra Occi, Lumiu e Lavatoghju.