Conoscete l’area naturale e preservata di Losari ? Conoscerete sicuramente la sua spiaggia suggestiva e la sua piccola frazione che è diventata un attraente paesino della Balagne. Ma prendetevi il tempo per scoprire con noi questo sito straordinario e fragile.
In questa oasi di pace scoprirete una fauna e una flora eccezionali, con un’avifauna ricca e diversificata, come quella del nibbio rosso, che ne ha fatto uno dei suoi habitat preferiti. Ma lungi dall’essere solo un sito naturale, Losari è il frutto di una storia di uomini ancora oggi visibile. Dai Benedettini ai Genovesi, ognuno di loro ha plasmato il paesaggio.
L’acqua assume tutte le sue forme più belle: il mare, il fiume, la palude. È l’acqua che ha dato al sito il nome di Losari.
Il sito di Losari si estende per 8 km di costa, di cui 2 km di spiaggia sabbiosa che corrisponde alla foce del fiume Reginu. A ovest, la spiaggia termina ai piedi della parte bassa di Punta Caggiola, ricoperta di macchia, dove si trova la Torre Losari. A est, le scogliere di Punta d’Arco si tuffano nel mare, in contrasto con la piana del Reginu. Le sue acque appartengono al Parco Marino delle Agriate e di Capo Corso.
Losari è un paradiso per 15 specie di uccelli come l’aquila reale, la tottavilla, il falco pescatore, il cavaliere d’Italia, il succiacapre, il pitchou e il gorgheggio sardo, senza dimenticare il nibbio rosso, emblema della valle del Reginu.
In seguito allo sviluppo turistico del sito, il Conservatoire du Littoral ha acquistato il terreno dal comune di Belgodère e ha realizzato numerosi lavori di valorizzazione, restauro e rinaturalizzazione. Sono state create aree di parcheggio riservate e sentieri tra le ganivelle che permettono di ammirare la vegetazione endemica di Losari.
Prendetevi il tempo per scoprire questa splendida area naturale, dove la traccia dell’uomo è rispettosa di una natura fragile.