Calenzana, un paese sul versante della montagna…

È soprattutto in un ambiente privilegiato che Calenzana accoglie i suoi visitatori. Prima di tutto, superate la piana di Coucou e la vedrete poi dietro un tornante. Se si prosegue ancora un po’, la si vede finalmente, fieramente aggrappata ai piedi della montagna che le fa da sfondo. Poi, una volta arrivati in paese, fermatevi vicino alla fontana di Place Saint Pierre. È allora che la vista sul Golfo di Calvi abbaglierà i vostri occhi.

La dolcezza della vita e la promessa di incontri…

A dire il vero, se dovessimo descrivere Calenzana con una sola parola, sceglieremmo sicuramente… tranquillità. Proprio quello che offre ai suoi abitanti, oltre a una qualità di vita eccezionale. I suoi abitanti, così affettuosi, vi aspettano in diversi luoghi di incontro dove la vita scorre tranquilla.

Infatti, la piazza della chiesa, i bar, i ristoranti e i negozi di Calenzana sono tutti luoghi ideali per incontrare persone. L’atmosfera è sicuramente vivace ma sempre molto calda. Così, al bancone o sulla terrazza di un caffè, sarete sicuramente guidati dal suono delle canzoni e delle chitarre corse. E poi le vivaci storie del villaggio vengono spesso condivise davanti a un drink…

 

Un giro di sapori nel patrimonio…

Calenzana è soprattutto una terra di tradizione agro-pastorale. Sarete quindi invitati a vivere una serie di esperienze gastronomiche grazie alla diversità e alla ricchezza del suo suolo. La vostra degustazione inizierà sicuramente con i vini delle tenute Figarella, Orsini, A Ronca, Camellu e Cardi. Vi promettono una scoperta enologica indimenticabile che risveglierà sicuramente tutti i vostri sensi. Poi, continuerà con la scoperta di un miele, di un olio o di una marmellata.

Dal più forte al più dolce…

Il pezzo forte, tuttavia, sarà la famosissima “calinzana“. È una prelibatezza a base di latte di pecora che stuzzica il palato. Inoltre, il suo gusto pungente e pronunciato piacerà senza dubbio agli amanti dei formaggi forti e corposi. Infine, concluderete questo valzer di sapori con una nota dolce, quella delle famose cuggiulelle il cui odore profuma tutto il paese, soprattutto quando escono dal forno!
Dopo questo giro di profumi e sapori, scoprite gli altri tesori nascosti a Calenzana.

Quando l’arte barocca e romanica …

Innanzitutto la chiesa di San Biagio e, proprio di fronte, A Casazza, la cappella della Confraternita di Santa Croce, dove si riuniscono i confratelli. Se poi si fa una deviazione verso la cima del paese, Sant’Antonio aprirà la porta del GR20, vegliando sia su A Petra Incatinata che su A Costa. Ora tornate giù e proseguite verso Zilia. Appena fuori dal paese, si trova A Santa, Sainte Restitude, un santuario tanto caro agli abitanti del territorio. Anche se non è possibile entrare nella cappella, sarete sicuramente trasportati in un mondo di fermento e meditazione sotto i suoi ulivi centenari. D’altra parte, potete assistere al famoso pellegrinaggio e alla fiera se vi trovate in Balagne intorno al 21 maggio.

…si uniscono alla musica

È infatti nel cuore di alcuni di questi edifici che la cultura si è radicata in estate a Calenzana. Ogni anno, a metà agosto, il villaggio risuona di musica classica e contemporanea. Inoltre, questo festival riserva bellissimi incontri con i musicisti che non esitano a socializzare con il loro pubblico. Inoltre, al termine di ogni concerto, si può gustare l’immancabile aperitivo conviviale sulla piazza della chiesa, sotto il cielo stellato d’estate.

Superate i vostri limiti!

Calenzana deve la sua fama, tra l’altro, ai famosi GR20 et Tra Mare è Monti che invitano a superare i propri limiti nell’immensità delle montagne corse. Quindi, se state pensando di tentare l’impresa, recatevi all’ingresso del villaggio, dove troverete la Maison du GR20, che vi fornirà informazioni e consigli su queste prove abbaglianti. Allora, siete pronti?

Nel 1732, il colonnello tedesco De Vinz decise di occupare il villaggio di Calenzana. Inviò un emissario, l’abate Ambroggi Rossi, per convincere gli abitanti a consegnare le armi senza combattere. I calenzanesi avevano poche armi, ma non intendevano obbedire senza combattere. Grazie alla sua tradizione apistica, uno dei suoi apicoltori ha avuto l’idea, un po’ “atipica”, di usare alveari e api contro gli aggressori! Se si aggiunge l’olio bollente, l’arma diventa formidabile!

E così, come benvenuto, gli 800 uomini ricevettero l’olio e gli alveari caddero da tutte le finestre, liberando le preziose munizioni che contenevano. Questo creò grande confusione tra le truppe, che potevano solo pensare di fuggire da questi inaspettati belligeranti!

Calinzana... tra spassighjate in furesta è girandulate in alta muntagna

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